Urban Farm Design
COSA PROPONIAMO
Costruiamo e gestiamo impianti dedicati alla produzione di microalghe in fotobioreattori e di piante officinali in vertical farm con sistema aeroponico.
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Microalghe
Le microalghe sono una ricca fonte di carboidrati, proteine, enzimi e fibre. Inoltre forniscono molte vitamine e minerali come la vitamina A, C, B1, B2, B6, niacina, iodio, potassio, ferro, magnesio e calcio. Sono pertanto una ricca fonte di nutrienti essenziali e una fonte importante di cibo, soprattutto in Asia in Paesi come Cina, Giappone e Corea, dove vengono utilizzate da centinaia di anni. Attualmente, sono consumate in tutto il mondo per il loro valore nutritivo. Alcune delle microalghe più rilevanti da un punto di vista scientifico sono Nannochloropsis spp., Chlorella vulgaris, Dunaliella salina, Haematococcus pluvialis e Crypthecodinium cohnii che sono ampiamente commercializzate e utilizzate, principalmente come integratore nutrizionale per gli esseri umani e come additivo per mangimi nell’itticoltura. La coltivazione in fotobioreattori ne garantisce l’altissima qualità e il suo controllo costante.
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Superfood:
il cibo per il mondo del futuro
Negli ultimi anni si è aperto un promettente mercato legato alla coltivazione di microalghe, come la Spirulina, la Chlorella e l’Haematococcus pluvialis: elementi dalle straordinarie proprietà, molto richieste dai produttori di nutraceutica (principi nutritivi dell’alimentazione utilizzati in forma di snacks, bevande, pasta, sughi ed altro) e soprattutto dalla farmaceutica per la produzione di integratori, quest’ultima con un altissimo valore economico.
Il mercato della spirulina è in vertiginosa crescita. Secondo una ricerca dell’istituto Persistence Market Research dal titolo “Il mercato della Spirulina: analisi della produzione globale e previsioni 2016-2026“, nel 2016 ne sono state consumate a livello globale 128.000 tonnellate e i ricavi hanno toccato i 718,7 milioni di dollari. Con le nuove applicazioni della microalga, il mercato crescerà con un incremento annuale del 10%: arriveremo a consumarne, nel 2026 circa 321.000 tonnellate.
Ma non parliamo solo di spirulina: la molecola Astanxantina (ricavata dalla microalga Haematococcus pluvialis) e l’alga Chlorella sono estremamente ricercate dal mercato internazionale e difficilmente reperibili in quantità interessanti per il fabbisogno farmaceutico e nutraceutico: i nostri protocolli prevedono queste coltivazioni con l’obiettivo primario di arrivare al mercato farmaceutico con un prodotto unico, certificato italiano e di grande qualità.
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COME COLTIVIAMO LE MICROALGHE:
Il fotobioreattore
Oggi la produzione mondiale di microalghe viene effettuata, soprattutto, con sistemi di coltura all’aperto (“outdoor”) dove è possibile abbattere i costi utilizzando la luce solare come sorgente di energia. Spesso per la produzione di alghe su larga scala vengono utilizzate vasche a rimescolamento poco profonde. In molte regioni gli impianti di colture algali all’aperto, però, hanno spesso lo svantaggio di trovarsi in condizioni climatiche avverse, tali da non permettere cicli di produzioni annuali, obbligando quindi a massimizzare produzione, raccolta e conservazione dell’alga in, ristretti periodi dell’anno. Inoltre, tali sistemi di coltivazione in vasche aperte non protette, anche se apparentemente economici, non assicurano produzioni monoalgali prive di contaminanti. Nonostante i buoni risultati ottenuti con i sistemi “aperti”, il futuro d ella coltivazione delle alghe è orientato verso i sistemi “chiusi”, che costituiscono ambienti altamente selettivi e protetti da potenziali inquinanti. Dal 2008 la MicroBioTechnology sperimenta la coltivazione di microalghe in fotobioreattori, un sistema tecnologico chiuso che rende possibile Il controllo della qualità e della quantità di luce emessa, della temperatura e del PH all’interno di un cilindro illuminato che permette la simulazione di più ambienti per la realizzazione delle condizioni ottimali di crescita dei microrganismi fotosintetici.
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Piante Officinali
Le piante officinali sono comunemente coltivate a cielo aperto o in serra ma, con il sistema ideato è possibile massimizzare la produttività dell’area disponibile e renderla ininfluenzabile dalle stagioni. Un sottogruppo di questa tipologia di piante è accumunato dall’impiego unicamente in ambito farmaceutico. La pianta stessa non risulta quindi di particolare interesse fintanto che non si provvede all’estrazione dei suoi principi attivi il cui titolo risulta instabile, incontrollato e in funzione delle condizioni climatiche durante la coltivazione. Coltivando in fitotroni aeroponici è possibile monitorare nel tempo le concentrazioni di attivi andando a raccogliere il prodotto soltanto quando questi sono a livelli massimi. Variando pH, cicli di luce, umidità e temperatura è inoltre possibile stressare la pianta per personalizzare il profilo delle molecole presenti e dunque fornire al mercato farmaceutico, cosmetico e nutraceutico, un prodotto di altissima qualità, tutto italiano.
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Sostenibilità della coltivazione aeroponica
È il processo di sviluppo in serra o in fitotroni di piante senza l’utilizzo di terra o di qualsiasi altro aggregato di sostegno: la loro alimentazione è garantita da una miscela di acqua e fertilizzanti minerali studiati ad hoc, che viene nebulizzata direttamente sull’apparato radicale della pianta. A differenza del sistema idroponico dove le radici sono immerse nell’acqua, qui le piante ricevono, solo ciò di cui necessitano, a beneficio del sapore e della qualità organolettica. L’ambiente chiuso, isolato dall’esterno, combinato con l’assenza di terreno permette di annullare l’esposizione delle piante ad agenti infestanti e patogeni facilitando ulteriormente il loro sviluppo. Grande è il risparmio di sostanze ed acqua.
È inoltre una tecnica di agricoltura 4.0 lungo tutta la filiera: attraverso soluzioni avanzate di Internet of Things (IoT) si utilizzano la robotica, i data analysis e gli strumenti elettronici. Con l’Internet of farming, applicabile in fase di coltivazione, si supporta la fase di pianificazione, di monitoraggio della produzione e della logistica aziendale, nonchè dei costi di produzione.
• Aumento superficie coltivabile
• Ridotti costi di coltivazione (no sterilizzazione terreno, no antiparassitari, no fertilizzanti, no plastica, riduzione utilizzo di NPK ed oligoelementi alimentari)
• Produttività altissima in qualsiasi periodo dell’anno
• No stanchezza del terreno
• Aumentata densità piante per mq
• Assenza di scarti
• Assenza di contaminazione da agenti esterni
• Riutilizzo di acqua (sistema chiuso) per osmosi inversa
• Aumento della shelf life (atmosfera modificata mix CO2 e ossigeno)
• Eventuale automazione dei processi e della raccolta.
• Facile riconversione colturale
• Soddisfazione delle esigenze della moderna distribuzione (caratteristiche organolettiche sempre uguali)
• Facile applicazione di sistemi di qualità e di tracciabilità e rintracciabilità
• Facile integrazione con le TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione)
• Prodotto attualmente non imitabile e pertanto elevata forza contrattuale (asetticità delle camere di coltura)
Bilancio energetico di questi impianti:
• Riduzione utilizzo di acqua del 98%.
• Riduzione uso dei fertilizzanti del 60%.
• Riduzione uso di pesticidi del 100%.
• Riduzione di emissioni CO2 del 70%
I VALORI
Recupero dei beni in disuso